Anche una giornata uggiosa diventa poesia a Punta Castello. Nei Campi Flegrei la vera scommessa è il turismo “archeoenogastronomico”. Sono di quest’avviso gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino che lo scorso 7 maggio hanno presentato le speciali degustazioni in grotta “the cave food experience” di Punta Castello. L’idea imprenditoriale che ha visto restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana, il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa.
All’incontro hanno partecipato Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Roberto Laringe Presidente Federalberghi Campi Flegrei. «Qui si costruiva il modello di una “dolce vita antica” – ha spiegato Pagano – in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo, (la contemporaneità fatta di eccellenze agroalimentari), dentro appunto il sito dove si animava la “dolce vita romana”. Siamo all’interno di un parco archeologico che sicuramente si visita, ma che sopratutto si vive, perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza. Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un’esperienza di vita dentro un parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo. L’importante è garantire esperienze, perché l’esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola».
Un percorso degustativo, quello dello scorso mercoledì, focalizzato su tipicità tutte campane. A cominciare dalla delicatezza di un nido cristallizzato con ostrica marinata, gelèe di piedirossoin mirepoix di gelsoselvatico in abbinamento con uno Spumante Brut Corte dei Roberto; una tartare di dentice con melannurca campana IGP, mayo al lime, aneto selvatico e germogli di piselli Santa Croce in abbinamento un Campi Flegrei DOP bianco cru di Tenuta Yossa; un tentacolo di polpo brasato alle erbe, cicerchia in doppia consistenza, riduzione di provola, pomodoro cannellino flegreo confit; un fusillone Leonessa con salsa al datterino giallo, ricciola cotta cruda ai sentori di carciofi arrostiti e cozze fritte di Miseno accompaganto da un Greco di Tufo Riserva Fonzone di Oicos; un trancio di spigola in doppia cottura, mayo di bufala, nido di cicoria romana e asparagi sabbiati alle erbe spontanee del Monte Nuovo con un Piedirtosso DOP di Contrada Salandra e per finire una tartelletta con passata ai frutti rossi, pan di spagna al limoncello e spumoso al limone con in abbinamento un passito Privilegio firmato Feudi di San Gregorio.
I piatti del menù saranno, comunque, normalmente a base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe, pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativo, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo. Per gli ospiti delle grotte antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone. Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert: tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai lamponi e mousse di cioccolato bianco.
«I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo – ha commentato Roberto Laringe – esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c’è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell’aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall’estero, per noi il turismo straniero continua a crescere».
I prossimi appuntamenti in quello che un tempo era un bagno termale dell’epoca romana sono il 22 e il 29 maggio alle 21:00. “La dolce vita antica” di Bacoli rivivrà nel “balneum imperatoris” di Punta Castello attraverso suggestive cene sul mare a lume di candela per ricordare emozioni di un tempo che fu.
Adele Consola