Tra vigne ad alberata e bollicine d’autore, un progetto sociale e agricolo che ridà dignità a persone fragili e riscatta la terra del Casertano. C’è un vino che racconta molto più di territori e annate fortunate. Si chiama Vitematta e nasce in Campania, su terreni confiscati alla camorra nel comune di Casal di Principe. Non è solo un Asprinio Doc Aversa prodotto con uve allevate su storiche alberate, ma il simbolo concreto di un’economia possibile e giusta.
Dietro l’etichetta, c’è Eureka, cooperativa sociale fondata nel 2005, impegnata in progetti terapeutici e di reinserimento per persone con fragilità psichiche, dipendenze o provenienti dal carcere.

«Abbiamo iniziato con piccoli orti riabilitativi – racconta Vincenzo Letizia, presidente della cooperativa – e ci siamo accorti che chi lavorava la terra stava meglio, prendeva meno farmaci, riusciva a gestire meglio la vita di gruppo». La svolta arriva nel 2008: lo Stato affida a Eureka i primi terreni sottratti ai clan. «Erano anni difficili, lo Stato combatteva i Casalesi, ma noi abbiamo visto un’opportunità: trasformare quei luoghi di violenza in campi di speranza». Nasce così un’impresa agricola che oggi coltiva 18 ettari, di cui 7 a vigneto, con il 75% dedicato all’Asprinio.
Vitematta non è solo un vino, è un laboratorio sociale a cielo aperto. «Con noi lavorano ragazzi in misura alternativa, ex detenuti, persone con disturbi mentali. Alcuni, una volta finito il percorso, li assumiamo». Il risultato è uno spumante identitario, prodotto sia con metodo Martinotti sia classico. «L’Asprinio dà il meglio di sé come bollicina, ha freschezza, acidità, è una sfida tecnica che ci piace».
Modello di punta di Vitematta è Il Principe: «un Metodo Classico insolito, ricavato da una delle varietà d’uva più antiche al mondo, l’Asprinio di Aversa – spiega Luca Matarazzo giornalista e sommelier AIS Campania. In tempi di climate change e di acidità sempre più basse, l’estrema freschezza che dona questo vitigno, catalogabile tra gli storici ceppi “aminei” di probabile origine greca, dimostra versatilità e piacere di beva immediata. Vitematta riesce a dare, attraverso la sosta di minimo 2 anni sui lieviti, quel pizzico di struttura per rendere il palato più avvolgente e fragrante su note citrine unite a frutta tropicale (ananas) e pesca matura, su finale di erbe mediterranee e iodio marino. La pizza, la mozzarella e i fritti sono il suo ambiente perfetto per un abbinamento a dir poco onirico tutto made in Campania»
Oggi Eureka conta una ventina di dipendenti, ha una cantina attrezzata anche per il conto terzi e collabora con enologi e agrotecnici per garantire qualità e inclusione. «Abbiamo subito intimidazioni, minacce, danneggiamenti – conclude Vincenzo Letizia – gli ultimi purtroppo risalgono alla metà di luglio. Ma non ci siamo mai fermati e non ci fermeremo».
Vitematta è il vino che nasce dal margine e diventa centro. E ha un sapore di libertà.




