Presentazione Falanghina “ConFine” dell’Agricoltura Coesiva “Sale della Terra”, un vino segno di unione e di viaggio nel territorio

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Presso il Bistrot “Alimenta”, ai piedi dell’Arco di Traiano, si è tenuta mercoledì 12 luglio la Conferenza Stampa di presentazione – con successiva festa a base di musica e prodotti del territorio – della nuova produzione del comparto di agricoltura coesiva della Rete di Economia Civile “Sale della Terra”: la Falanghina del Sannio DOC “ConFine”, prodotta in collaborazione con Cantine Tora. Per Sale della Terra sono intervenuti il Presidente Angelo Moretti, il Direttore del comparto agricolo Donato De Marco e il Direttore Visual Antonio Servodio; presenti anche il Direttore di Coldiretti Benevento Gerardo Dell’Orto, il titolare di Cantine Tora Giampiero Rillo e il Degustatore di AIS Benevento Saverio Piccirillo.

“Era nostra premura presentarla pubblicamente – ha introdotto la giornata la responsabile dell’Area Comunicazione “Sale della Terra”, Roberta Capuano – in quanto questo vino rappresenta la realizzazione di due delle mission fondamentali della nostra rete: il recupero di terreni abbandonati e l’inclusione sociale e lavorativa di persone con fragilità. Per noi il confine non è una linea di divisione ma il punto di unione tra realtà diverse”.

 

“Il vino ha in sé il simbolismo del convivio – ha dichiarato il Presidente Sale della Terra, Angelo Moretti – che per noi significa capacità di produrre insieme. Il nostro motto è ‘produciamo coesione sociale’ e tutti i lavoratori dietro una produzione come questa sfidano ogni giorno la capacità di dare sale, e quindi sapore, alla terra. Non vediamo l’ora di presentare questo prodotto d’eccellenza da Alimenta Cafè, da Alimenta Bistrot Lecce, nei Caffè dell’Orto di Torino e di Benevento, nella realtà che stiamo creando a Palermo, lanciando il messaggio per cui esiste un modello di produzione sociale che si basa anche sulla produzione di vino. Confine è un incontro verso l’altro, è parlare tra mondi lontani”.

 

Donato De Marco, direttore del comparto di agricoltura coesiva “Sale della Terra”, ha rimarcato l’importanza di “credere nella terra nonostante le avversità”, spiegando le tecniche di produzione di “ConFine” nei terreni di Torrecuso – uve coltivate a spalliera con potatura guyot su terreni medio-collinari a 300 mt circa – e introducendo il progetto in partenza – “Buon Lavoro”, insieme a Fondazione con il Sud – di organizzare formazioni specifiche in ambito vitivinicolo e oleario a migranti provenienti da realtà casertane in difficoltà.

 

“Sono stato onorato di far parte di questo progetto dal principio – ha preso la parola Giampiero Rillo, titolare di Cantine Tora – affrontando la sfida di valorizzare il lavoro della Rete Sale della Terra, con cui condividiamo la stessa attenzione per la sostenibilità e per il risvolto sociale delle produzioni agricole”.

 

“Tante sono le parole chiave di questo progetto che anche come Coldiretti sposiamo quotidianamente – il turno di Gerardo Dell’Orto, Direttore Coldiretti Benevento – la necessità di integrare altre culture e di dare opportunità lavorative ai più fragili è forte, e io che vengo dalla Piana del Sele lo so bene, l’integrazione è un modo anche per dare quella dignità che persone più sfortunate meritano di avere”.

 

Antonio Servodio ha poi presentato la veste grafica di ConFine, rappresentato da un airone cenerino: “L’etichetta si sviluppa sulla base e disegna il logo sale della terra, due elementi, la terra e il sale, il seme e il cerchio. Il logo si scompone si trasforma in tante cose, così come nella nostra rete si sviluppano tanti progetti. L’airone cenerino è un animale migratore che ha una forte connessione con il territorio, come il contenuto della bottiglia, perché è presente da qualche anno anche sulle rive dei nostri fiumi. Animale che attraversa e ripopola i posti”.

 

Terminati gli interventi è iniziata la degustazione a cura di Saverio Piccirillo, Degustatore dell’AIS di Benevento, che ha coinvolto i presenti in un “assaggio a 5 sensi”, dai sentori di albicocca e ginestra al gusto gradevole, persistente e minerale, coinvolgendo anche “il sesto senso della convivialità, senza la quale un vino non è lo stesso”.

 

Chiusura in bellezza con la musica di Claudia C, il live sax di Vincenzo Saetta e l’aperitivo preparato dall’Agrichef Maria Antonietta Moffa di Masseria Pasqualone, con piatti pensati in abbinamento al vino Falanghina ConFine, il vino espressione del territorio che unisce realtà e persone.